Ho recentemente letto un articolo su change.org su quale tipo di busta si dovrebbe scegliere al supermercato (nei supermercati americane, c'è quasi sempre la scelta fra una busta solita di plastica o una di carta). L'autrice scrive, però, che non è tanto importante il tipo di busta che si sceglie quanto quello che c'è DENTRO la busta. Cioè, consideriamo una busta pieno di carne, patate, frutta tropicale e la Coca Cola ed un'altra per una dieta vegetariana con proteine di soia e frutta e verdura proveniente dal proprio paese. Ci vogliono 113 MJ (megajoules) di energia per far arrivare la cena della prima busta al tavolo e 24 MJ per la seconda. Invece ci vuole solo circa 0,5 MJ per produrre e sbarrazzarsi di una busta di plastica. Quindi l'energia risparmiata da una famiglia di quattro persone mangiando una dieta dal secondo tipo di busta basterebbe per produrre 186 buste di plastica o guidare la macchina americana media (cioè, grande) per 15 miglia (24 km). E tutto questo sostiene quello che ho scritto io qualche settimana fa sui mali della carne.Ok, bene, ma diciamo che compriamo solo i legumi secchi e frutta e verdura locale, rimane sempre il dilemma di quale tipo di busta scegliere. Sembra (secondo sempre quel articolo) che ci vuole più di 20 volte l'energia per produrre una busta di carte che una di plastica. Ma si possono riciclare facilmente quelle di carta mentre quelle di plastica mettono secoli per decomporsi, sono pericolosi per animali selvatici e creano altri problemi, tipo bloccando le fognature. E per questo, non c'è proprio dubbio che la vincitrice è la busta riutilizzabile/lavabile.
Ce ne sono tante possibilità di buste per la spesa riutilizzabile, tra quelle di stoffa, quelle di juta, quelle di plastica più resistente, ecc. Negli Stati Uniti è abbastanza diffuso l'uso della busta riutilizzabile, ma in Italia (o almeno nel sud) molto di meno. A volte devo proprio litigare con le cassiere dei negozi perché insistono che uso una busta di plastica loro. Potrei minimamente capire se si tratasse di una busta con il loro logo per farli pubblicità, ma quasi sempre si trattano di buste di plastica anonime.
Un problema è che spesso decido di comprare qualcosa quando sto già fuori e senza la mia collezione di sacchi lavabili. Chi si muove sempre con la macchina può semplicemente tenere i suoi sacchi nella macchina, ma è complicato che uno a piede porta dietro dei sacchi. L'anno scorso ho avuto un regalo molto carino, il ChicoBag. Si tratta di un sacco fatto con 7 bottiglie di plastica riciclate, leggerissimo, che si chiude dentro una tasca cucita all'interno per trasportarlo. Non si può usare per cose molto pesanti (infatti, ho dovuto ricucire il mio in alcune parti perché l'ho caricato troppo), ma è comodissimo per portare sempre con te per quando devi comprare qualcosina mentre stai in giro.
Le buste di plastica più grandi si possono comunque riutilizzare per la spazzatura o per trasportare altre cose più volte. Ma il mio problema erano quelle buste più piccole che usano nei supermercati per pesare la frutta e verdura. Si sporcano, quindi sono difficili da riciclare, e sono di una dimensione difficile da usare in altri modi. E guardate quanta plastica si usa per un solo cetriolo! E' assurdo! Poi ho visto sul sito personale della fondatrice del sito Cloth Pad Shop (dove sono venditrice di assorbenti lavabili ed altro) dei sacchetti per frutta e verdura fatti di organza o rete di nylon. Mi sembrava un'idea perfetta e l'ho copiata. Ho
preso della rete di nylon e ho fatto un cordoncino riciclato dallo stesso pantalone del pigiama usato per le mie presine. La prossima volta userò un nastro più leggero (e bello). Mi hanno guardato un po' stranamente quando ho chiesto di usare questi sacchetti (ma ne sono abituata, essendo una straniera "strana" che fa le cose sempre in modo "diverso"!) ma non mi hanno fatto problemi. E guardate quant'è bella la spesa con questi sacchetti!
C'è chi, invece, mette le buste di plastica a buon uso. Ad esempio, c'è una venditrice su www.etsy.com (una specie di ebay ma solo per prodotti artigianali, con delle cose bellissime. Non è per niente diffuso qui in Italia, ma dovrebbe esserlo!!) che fa dei gioielli, borse, capelli, ecc di buste di plastica lavorate con l'uncinetto, per non dire altre cose fatte da bottiglie di plastica riciclate e stoffe riciclate. Ho comprato da lei una borsa e qualche gioiellino, e me li ha pure inviato con delle scatoline sfiziosissime fatte da pagine di riviste. E' veramente da vedere!
Lisa ciao! Ma quante cose abbiamo in comune?? Anche io non sono vegetariana ma mangio poca carne, circa 1 volta alla settimana, e vorrei tanto smettere definitivamente... e i blog nel tuo blogroll sono quasi tutti fra i miei preferiti! Perciò devo assolutamente vedere tutti gli altri! Sono felice che ci siamo incontrate virtualmente, non ti perdo di vista e grazie per i commenti che mi hai lasciato!!
ReplyDeleteAlessia
Sì, in effetti sembra che abbiamo molto in comune! Mi fa tanto piacere vederti qui e spero di rivederti presto!
ReplyDeleteA quest'idea delle buste portate da casa non ci avevo mai pensato...originale e utile davvero.
ReplyDeleteCiao,
taced
ciao
ReplyDeleteanch'io non mangio carne...l'idea di buttarmi nello stomaco una cosa già in putrefazione e che poi marcisce ancora di più a stare nel nostro intestino non mi piace proprio...mangio solo pesce perchè mi piace e perchè le proteine da qualche parte le devo prendere :D
Comunque la cosa dei sacchetti di plastica non piace neanche a me...infatti voglio fare un manifesto da appendere a scuola per invitare a usare le borse di stoffa o comunque a portarsele da casa...
baci
confesso che la carne la mangio, ma poca. ma mi piacerebbe togliere completamente. pian piano!
ReplyDeletebrava! fa il manifesto che bisogna dare sempre più voce a queste idee "nuove," che poi sono veramente le idee che ci sono sempre state, ma dimenticate in pochi decenni, purtroppo.